Citta' di Agrigento - Casartigiani Agrigento

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Citta' di Agrigento

            

Agrigento    

[ˌagɾiˈʤɛnːto], Giurgenti in siciliano) è un comune italiano di 59.648 abitanti, capoluogo dellaprovincia di Agrigento in Sicilia.
Fondata intorno al 580 a.C., Agrigento vanta un territorio in cui si insediarono i vari popoli che lasciarono traccia nell'isola. Già sede di popoli indigeni che mantenevano rapporti commerciali con egei e micenei, il territorio agrigentino vide sorgere la polis di Akragas (Ἀκράγας), fondata da geloi di origine rodio-cretese.
Raggiunse il massimo splendore nel V secolo a.C., prima del declino avviato dal dominio cartaginese. Nel corso delleguerre puniche venne conquistata dai Romani, che latinizzarono il nome in Agrigentum.

Successivamente cadde sotto il dominio Arabo, con il nome di Kerkent, e nel 1089 d.c. fu conquistata dai Normanni.
Fino al 1853 il suo territorio comprendeva anche l'odierno comune di Porto Empedocle.

È nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.

Il clima è mite in inverno quando insieme all'autunno sono concentrate la maggior parte delle precipitazioni e caldo torrido ma ventilato in estate. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +11,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +28,5 °C

Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben quattro nomi: Ἀκράγας per i Greci, Agrigentum per i Romani, Kerkent o Gergent per gli Arabi; per i Normanni era Girgenti, nome ufficiale della città fino al 1927, quando, durante il periodo fascista, venne utilizzata un'italianizzazione del nome che aveva la città durante il dominio romano. Agrigento assunse l'attuale denominazione con regio decreto legislativo n.1143 del 16 giugno 1927.
Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del IX e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).

Nel centro storico sono custodite significative testimonianze dell'arte arabo-normanna, tra cui in particolare la cattedrale di San Gerlando, il PalazzoSteri sede del seminario, il palazzo vescovile, la Basilica di Santa Maria dei Greci ed il complesso monumentale di Santo Spirito e le porte delle cinta muraria.

Il sito archeologico più importante è la Valle dei Templi, risalente al periodo ellenico, con i resti di dieci templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli (Montelusa; Mosè; Pezzino; necropoli romana e tomba di Terone; Paleocristiana; Acrosoli), varie opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli Ipogei), fortificazioni, parte di un quartiere ellenistico romano costruito su pianta greca e due importanti luoghi di riunione: l'Agorà inferiore (non lontano dai resti del tempio di Zeus olimpio) e l'Agorà superiore (che si trova all'interno del complesso museale); vi sono anche un Olympeion e un Bouleuterion (sala del consiglio) di epoca romana su pianta greca. Il Parco archeologico della Valle dei templi è il complesso archeologico più vasto al mondo (c.a. 1300 ha).[9] Il tempio di Zeus Olimpio era il più grande tempio della Magna Grecia.

Altro sito archeologico importante è la Rupe Atenea, il punto più alto dell'antica città di Akragas, dove sono stati rinvenuti resti di un frantoio ellenistico, e sulle sue pendici sud-ovest è conservato uno dei numerosi templi delle divinità ctonie, incorporato nella chiesetta medievale di San Biagio.

Il sito dove poi sorse la città di Akragas, potrebbe essere stato il luogo dove sorgeva la città di Kamikos, prima e più potente città sicana guidata dal leggendario Kokalos, il re che ospitò Dedalo dopo la sua fuga dal labirinto di Minosse a Creta. La leggenda afferma che Minosse, rintracciato Dedalo alla corte di Kokalos, partì per la Sicania per farsi consegnare il geniale architetto e ucciderlo, venendo ucciso dalle figlie del re sicano dopo essere stato attirato con un tranello.

Sebbene il patrono ufficiale della città sia San Gerlando, è a San Calogero che sono tributati gli onori maggiori. Per il Santo Nero la città si mobilita le prime due domeniche di luglio: la processione, rigorosamente a spalla, è accompagnata dalle urla dei fedeli, dai canti e dalla banda, sulle note incessanti della suggestiva marcia La Zingarella. A dicembre si svolgono le classiche novene per le strade della città. La settimana Santa è vissuta in città con devozione e ammirazione dei fedeli verso i simulacri della Madonna Addolorata e del Gesù agonizzante e la "vara" ovvero l'urna del Signore.

La città di Agrigento durante l'arco dell'anno ospita varie manifestazioni molto interessanti tra le quali la sagra del mandorlo in fiore nel cui ambito si svolgono due importanti festival internazionali del folclore il primo ideato dal Prof. Enzo Lauretta ed il secondo denominato festival internazionale " I bambini del mondo ideato da Giovanni Di Maida e Claudio Criscenzo. Ogni anno, nella prima decade di febbraio, da più di 60 anni la valle ricoperta da un manto fiorito di alberi di mandorli è scenario di questa importante manifestazione che raccoglie la partecipazione di vari gruppi folcloristici provenienti da varie parti del mondo. Tra i momenti più suggestivi della manifestazione l'accensione del tripode dell'amicizia innanzi al tempio della Concordia, e la conclusione ancora una volta con l'esibizione dei gruppi nella valle e l'attribuzione al gruppo vincitore dell'ambito tempio d'oro, trofeo raffigurante il tempio di Castore e Polluce.

Nella letteratura, l'agrigentino più famoso è Luigi Pirandello; tra gli altri agrigentini o per meglio dire akragantini famosi, cioè vissuti nella dorica Akragas, indubbiamente non resta che citare il filosofo Empedocle o l'atleta, vincitore di una famosa Olimpiade, Esseneto, al quale è anche dedicato lo stadio. Della contemporaneità ricordiamo Leonardo Sciascia (di Racalmuto, a Nord di Agrigento) e Andrea Camilleri il quale fa di Vigata (Porto Empedocle, paese in provincia di Agrigento) e Montelusa (Agrigento) il teatro delle gesta del commissario Montalbano.

Notevole è l'attività culturale svolta sia dalle istituzioni pubbliche che private. Mostre, convegni, stagioni teatrali e musicali al teatro Luigi Pirandello con le migliori compagnie del mondo, attività concertistica al Museo San Nicola, l'Accademia di studi Mediterranei, il Convegno di studi pirandelliani, il Premio Empedocle, il Pirandello Stable festival, i concerti estivi nel teatro di Piano S. Gregorio ai piedi dei mitici templi greci e molte altre iniziative. Nell'ultima settimana di settembre ha luogo l'Efebo d'oro (giunto alla 29ª edizione) premio internazionale, organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa ed il Cinema che premia il miglior film dell'anno tratto da un'opera letteraria. Il premio ha, anche, una sezione televisiva.

Agrigento, a causa dell'irregolarità del territorio comunale, ha avuto negli anni uno sviluppo disordinato e in parte decentrato. Il centro cittadino infatti sorge sulle due colline, separate dalla cosiddetta nave o taglio di Empedocle (realizzata dal celebre filosofo akragantino al fine di agevolare la circolazione dei venti ed il ricambio d'aria nella vallata in cui sorgeva l'antica città greca), rispettivamente il colle di Girgenti e la Rupe Atenea. Ulteriore impedimento ad una regolare espansione urbanistica è stato rappresentato dalla vasta area archeologica che sorge a sud delle due colline e che si espande da est ad ovest. Per tale ragione verso la costa, a sud del parco archeologico, sorgono popolosi quartieri, così come altri sono sorti a nord del centro cittadino.

Quartieri decentrati:

Villaggio Mosè, sorto tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, come zona residenziale per gli operai della vicina miniera zolfifera della Ciavolotta, considerata una delle aree più ricche di zolfo nel mondo. La successiva crisi delle attività estrattive in Sicilia trasformò tra gli anni sessanta e settanta il piccolo centro minerario in centro commerciale oltre che residenziale; sorge a sud-est del centro città e per la sua vocazione commerciale è sede di numerose e variegate attività economiche e commerciali, oltre che di numerosi hotel, data anche la vicinanza con le spiagge.
Villaggio La Loggia
Villaggio Peruzzo è un quartiere che nasce nei primi anni sessanta quando venne delimitata, all'interno delle altre zone (A, B e C) del parco della Valle dei Templi, un'area per l'edilizia popolare (zona D). In tale area, ad est del fiume Akragas e a nord del lido di San Leone, sono state costruite 13 palazzine di alloggi popolari da parte dell'Istituto Gestione per Case Lavoratori, noto con l'acronimo GESCAL. Da qui il nome originario del quartiere: Villaggio GESCAL. La festa del quartiere in onore di San Pio X si svolge l'ultima settimana di luglio;
San Leone è una località balneare che dagli anni sessanta si è sviluppata diventando un caotico paese affollato durante il periodo estivo da circa 30.000 villeggianti, mentre la popolazione stabile è di circa 4000 persone. Oggi San Leone risulta saldato ai limitrofi agglomerati del Villaggio Peruzzo, Villaggio Mosè, Cannatello e Fiume Naro con i quali viene incluso nella circoscrizione San Leone Mosè;
Maddalusa, antico nome dell'area rivierasca a sinistra del fiume San Leone (Akragas-Hypsas). In alcuni antichi documenti cinquecenteschi redatti dall'ingegnere toscano Tiburzio Spannocchi viene citata come Mendolosa, in quanto a ridosso delle dune sabbiose della costa dovevano abbondare diversi mandorleti; Vi sorge un antico palazzo settecentesco opera del grande vescovo Lorenzo Gioeni de Cardosca (1730-1754), del quale costituiva la residenza estiva, ed un'antica torre di guardia costruita nel cinquecento dallo Spanocchi e nominata 'Torre di Santo Lio' oggi inglobata in una masseria.
Cannatello, vasta zona residenziale che fa da cerniera tra i centri di San Leone e Fiume Naro sulla costa con il quartiere Villaggio Mosè posto più all'interno. Vi si trovano i resti del villaggio fortificato, scoperto all'inizio del secolo scorso e sopraccitato. Antica zona agricola appartenente alla mensa vescovile agrigentina, oggi è in continua espansione e di recente vi sta sorgendo la chiesa parrocchiale di San Gregorio Agrigentino;
Fiume Naro, quartiere rivierasco sorta alla foce del fiume Naro.
Zingarello, Piccolo ed isolato agglomerato di case di villeggiatura sorto disordinatamente ad oriente della foce del fiume Naro all'inizio delle falesie argillose che terminano a punta Bianca. Nelle vicinanze si trovava nel Medioevo il Bosco della Misita di proprietà della corona Aragonese.;
Fontanelle, sorge a nord del centro e recentemente è divenuta sede della cittadella giudiziaria e di altri importanti uffici e servizi.
S. Michele, conosciuta come la zona industriale della città. Vi sorge l'oespedale San Giovanni di Dio.
S. Benedetto, conosciuta come la zona industriale della città, è sede di numerose imprese e piccole industrie.
San Giusippuzzu sede di aziende e attività commerciali.
Quadrivio Spinasanta.
Calcarelle, conosciuta soprattutto per i numerosi edifici scolastici e per il Polo Universitario.
Montaperto; (borgata a pochi chilometri dal centro cittadino fondata nel 1525 è la più antica borgata agrigentina). Tra il Due e Trecento era tra i possedimenti della famiglia fiorentina degli Uberti, al quale apparteneva il famoso Manente detto Farinata di dantesca memoria.
Giardina Gallotti (borgata a pochi chilometri dal centro cittadino fondata da contadini provenienti dalla vicina Raffadali nel 1813 dopo l'abolizione della feudalità avvenuta l'anno precedente. Inizialmente era costituita da due borgate distinte, Giardina e Gallotti, poi accresciutesi fino a fondersi nell'attuale. Conta circa 1200 abitanti)
Villaseta, Quartiere sorto nel 1853 a metà strada tra la Marina (Porto Empedocle) ed il centro cittadino, vi sorgevano le filande che lavoravano la seta proveniente dalle campagne attorno alla borgata di Montaperto;
Monserrato, Quartiere residenziale sorto dopo la frana del 1966 e che accolse le famiglie dei senzatetto dell'antico quartiere del Rabato. Sorge sull'antico colle Toro, sulla quale furono posti gli accampamenti dei cartaginesi prima, durante l'assedio di Agrigento del 406 a.C., e dei romani poi, 210 a.C. in occasione della definitiva espugnazione dell'arce agrigentina. Fino a qualche secolo fa vi sorgeva l'antica chiesa della Madonna di Monserrato costruita presumibilmente durante il periodo aragonese, in ricordo di quella più famosa che sorge nei pressi di Barcellona in Catalogna sul colle di Montserrat.

Quartieri del centro città:

Centro-Ruga Reale-Stazione-Empedocle
Rabato-Santa Croce-San Giacomo-Addolorata
Plebis Rea-San Gerlando-San Michele
Santa Marta-Pojo-Santo Spirito
Esseneto-Stadio
Dante-Manzoni;
Della Vittoria;
San Vito-Rupe Atenea;
Cicerone-Imera;
Agrigento bassa;
Bonamorone, Vi scaturisce la sorgiva di Bonamorone che drena le acque della Rupe Atenea e che alimenta il giardino della Kolymbetra. Toponimo di origine semitica che suonava Ben Hamrun;
In passato il territorio del Comune di Agrigento era suddiviso in cinque Circoscrizioni ognuna delle quali ricomprendeva quartieri situati in rapporto di contiguità o vicinanza.
le circoscrizioni erano:

Agrigento Centro
Quadrivio Spinasanta-Calcarelle-Fontanelle-San Giusippuzzu-San Michele-San Benedetto-Favara Ovest-Aragona Bassa
Villaseta-Monserrato-Marina
Villaggio Peruzzo-Villaggio Mosè-San Leone-Cannatello-Zingarello-Fiume Naro
Montaperto-Giardina Gallotti-Borsellino
Oggi invece il territorio comunale è diviso appunto in tre circoscrizioni.

circoscrizione del "Centro":
comprende tutti i quartieri del centro città, Bonamorone, Quadrivio Spinasanta, Agrigento Bassa, Calcarelle, Rupe Atenea e Capu Cimuzzu.
circoscrizione della "Costa": comprende i quartieri del Villaggio Mosè, San Leone, Villaggio Peruzzo, Cannatello, Zingarello, Fiume Naro, Maddalusa
circoscrizione dell'"Entroterra": comprende Fontanelle, San Michele, San Giusippuzzu, San Benedetto, Favara Ovest, Zona Industriale, Aragona Bassa, Montaperto, Giardina Gallotti, Borsellino e Capu Misuzzu.

Il museo archeologico regionale di Agrigento è uno dei musei sulla Magna Grecia più ricchi al mondo.


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